Parole che mi vengono in mente e che non so:
- strano: étrange, bizzare;
- moroso: fiancé;
- cestino: corbeille (s.f.).
Strano come nel centro di Lille non abbia ancora trovato un cestino. Non capisco se sia perché i francesi sono così tanto puliti (senza bidet!?) da non produrre rifiuti, o se invece perchè - come delle brave formichine operose - ognuno abbia nella sua borsa (sac) un piccolo deposito-rifiuti, ovviamente separato dal resto. Sarebbe piuttosto intelligente come cosa, ecologica anche. Ognuno si porta a casa la sua carta straccia, il suo pacchetto di sigarette vuoto, il suo fazzoletto sporco dimenticato nella tasca dei pantaloni prima di metterli in lavatrice (motivo per cui sto cercando un cestino, in effetti...).
Ieri sono stata al Palais des Beaux Arts a vedere Babel, un'esposizione temporanea sul tema della torre di Babele (primo pensiero: ma i francesi ce l'hanno fissa con le torri, o sbaglio?).
Interessante vedere come diversi artisti contemporanei si siano confrontati con un mito che risale all'Antico Testamento: da Parigi a Honk Kong, dal Belgio all'America, ognuno degli autori ha saputo rinnovare (e ravvivare) ancora una volta l'antica favola dell'uomo punito da dio per il proprio sogno di potenza infinita. Un salto indietro nel tempo attraverso tecniche più che moderne (proiezioni video, fotomontaggi incredibili,...) che mi ha lasciata al tempo stesso stranita e coccolata, facendomi gustare tutta la bellezza nascosta nel riscoprire qualcosa di noto.
Interessante vedere come diversi artisti contemporanei si siano confrontati con un mito che risale all'Antico Testamento: da Parigi a Honk Kong, dal Belgio all'America, ognuno degli autori ha saputo rinnovare (e ravvivare) ancora una volta l'antica favola dell'uomo punito da dio per il proprio sogno di potenza infinita. Un salto indietro nel tempo attraverso tecniche più che moderne (proiezioni video, fotomontaggi incredibili,...) che mi ha lasciata al tempo stesso stranita e coccolata, facendomi gustare tutta la bellezza nascosta nel riscoprire qualcosa di noto.
Jackob Gautel - La Tour
Eric de Ville - La Tour de Brussels
Concludo con le parole di Roland Barthes: "Allora il vecchio mito biblico si trasforma, la confusione delle lingue non è più una punizione, il soggetto accede al godimento dovuto alla convivenza delle lingue che lavorano vicine: il testo del piacere, è Babele felice".