martedì 30 aprile 2013

fenomenologia del "HO DECISO"

Marta una settimana fa, a Parigi, fierissima per la sua parlantina francesina hypèr emancipata, prende decisioni a lungo termine sul suo futuro: "basta, 'mo sai che famo? ce impariamo l'inglese, quello sì che serve davero. e sai che bisogna fà per imparà l'inglese? 'mo te 'o dico: bisogna guardasse i film ORIGGINARI! 'mo torno a casa e me scarico tutta na firmografia che manco te  la poi immagginà!"
(sì, mi ha preso la cadenza burina a stare con tutti questi Rmosce)

Marta sta sera, tornata a casa morta (epuisée) dopo quattro ore di esame scritto (che neanche alla maturità mi han tenuto dentro così tanto) che hanno seguito le quattro ore di esame scritto di ieri (philo, per di più!) e relative notti relativamente insonni e settimane di studio intensissimo (infatti, ero a Parigi a bighellonare): "seee! 'mo me guardo 'n ber filleme così me reposo un po' e poi dormo che sto a morì".

Disperazione mista a odio per il mio sistema operativo da riaggiornare, che invece di mettere nella grande cartella rossa (non chiedetemi perché, ma è rossa) con su scritto SPAM tutte le idee del cavolo che mi vengono in mente, le accetta le salva ne fa una copia e le diffonde pure qua e là, come quelli che inoltrano gli auguri di natale perché sono troppo pigri/privi di fantasia per mandare due messaggi diversi.
Fatto sta che, heureusement, la cara buona vecchia Disney mi ha salvato, senza Wall E che incespica e balbetta suoni metallici invece che veri discorsi a quest'ora sarei forse finita a trastullarmi con passatempi-pre nanna ancora più entusiasmanti (vedi il giochino Sudoku del cellulare).

"aho, quanto ce se tajia en erasmus!"

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